Pnrr, in arrivo 270 milioni per la sostenibilità ambientale dei porti italiani

Nell’ambito della terza missione del Pnrr, dedicata al settore delle infrastrutture e dei trasporti, 270 milioni saranno destinati al programma Green Ports, che si propone di rendere le attività portuali sostenibili e compatibili con i contesti urbani portuali attraverso il finanziamento di interventi volti all’efficientamento ed alla riduzione dei consumi energetici delle strutture e delle attività portuali.

Il 25 agosto il ministero della Transizione Ecologica ha pubblicato un avviso pubblico per sollecitare 9 Autorità di Sistema Portuale italiane a presentare, entro e non oltre 45 giorni,  all’indirizzo mac@pec.minambiente.it, progetti innovativi per aggiudicarsi parte delle risorse destinate a questo progetto.

L’invito è rivolto alle autorità del Mar Ligure Occidentale, Mar Ligure Orientale, Mar Tirreno Settentrionale, Mar Tirreno Centro Settentrionale, Mare di Sardegna, Mar Adriatico Centrale, Mar Adriatico Centro-Settentrionale, Mar Adriatico Orientale e Mar Adriatico Settentrionale.

“Per raggiungere gli obiettivi del Piano e dare attuazione a quanto previsto, le candidature progettuali dovranno riguardare interventi di riduzione delle emissioni di CO2 e degli altri inquinanti connessi alla combustione di fossili legati alle attività portuali e di approvvigionamento da fonti rinnovabili”, spiega l’avviso. Gli interventi che prevedono l’uso di combustibili fossili, Gnl e Gnl inclusi, sia nei mezzi ibridi che nelle infrastrutture di stoccaggio e distribuzione sono esclusi dai finanziamenti.

Il ministero guidato da Roberto Cingolani ha deciso che saranno ammesse al finanziamento 7 tipologie di interventi: produzione di energia da fonti rinnovabili (70 milioni di euro), efficienza energetica degli edifici portuali (39 milioni), efficienza energetica dei sistemi di illuminazione (30 milioni), mezzi di trasporto elettrici (62 milioni, divisi fra 17 per le AdSP e 45 per eventuali proposte di terminalisti e concessionari), interventi sulle infrastrutture energetiche portuali non efficienti (23 milioni), realizzazione di infrastrutture per l’uso dell’elettricità in porto (22 milioni) e metodi di riduzione delle emissioni (24 milioni di euro).

Gli altri progetti per i porti

Sempre nell’ambito della missione 3 del Pnrr, i porti sono protagonisti di una serie di interventi finalizzati a garantire l’intermodalità con le grandi linee di comunicazione europee, sviluppando collegamenti con i traffici oceanici e con quelli intermediterranei.

Una delle novità più rilevanti è l’attuazione di un regolamento che definisca, tra l’altro, le condizioni relative alla durata delle concessioni demaniali marittime, i poteri di vigilanza e controllo delle autorità concedenti, le modalità di rinnovo delle concessioni e le modalità di trasferimento degli impianti ai concessionari subentranti.  Tra gli obiettivi del Piano nazionale di ripresa e resilienza c’è anche la semplificazione delle procedure di autorizzazione per gli impianti di cold ironing ovvero la possibilità di alimentare le navi con corrente elettrica fornita da terra, mentre sono ferme in banchina. “La riforma – si legge nel piano – consiste nella definizione e approvazione di procedure semplificate per la realizzazione di infrastrutture finalizzate alla fornitura di energia elettrica da terra alle navi durante la fase di ormeggio”.

Un altro punto della terza missione del Pnrr riguarda la promozione della conservazione del patrimonio naturalistico e della biodiversità delle aree portuali. Sempre nell’ottica di ridurre l’impatto delle infrastrutture portuali, le risorse del Recovery Plan andranno a finanziare anche la digitalizzazione dei sistemi logistici.

Commissione Europea

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