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Il MOVIMENTO EUROPEO RICORDA EMILIO COLOMBO

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Il Movimento Europeo in Italia si unisce al cordoglio per la scomparsa di Emilio Colombo. Egli è stato uno degli uomini politici italiani maggiormente impegnato a favore dell’integrazione europea e l’unico italiano, fino ad oggi, ad aver ricoperto la carica di Presidente del Parlamento Europeo quando l'Assemblea non era ancora eletta a suffragio universale e diretto; dal 1979 ad oggi nessun altro italiano ha ricoperto quell'incarico.

Emilio Colombo era l’ultimo membro dell'Assemblea costituente ancora in vita. E' stato protagonista non solo nella politica italiana del Secondo Dopoguerra, ma anche nel processo di integrazione europea.

Colombo fu un attore determinante nei negoziati con la Francia per superare la crisi politica della “sedia vuota” iniziata da De Gaulle a metà degli anni '60 e ricopri' poi la carica di presidente del Parlamento Europeo dal 1977 fino all'elezione diretta del giugno 1979, stesso anno in cui gli fu conferito il prestigioso premio “Carlo Magno”, attribuito annualmente alla personalità politica che ha contribuito maggiormente alla costruzione europea.

Il 6 Novembre 1981, insieme al ministro tedesco Genscher, Emilio Colombo confermò il suo ruolo in campo europeo, proponendo ai membri della Comunità il progetto di “Atto Europeo” che toccava punti come la chiamata ad una maggiore coerenza di azione e coordinamento sulle politiche, l’istituzionalizzazione del Consiglio Europeo e un rafforzamento dei poteri del Parlamento Europeo. Tale atto, che fu la risposta più moderata dei governi al Progetto Spinelli, si tramuto' nella Dichiarazione di Stoccarda del 1983.


Rieletto al Parlamento europeo nel 1989, Colombo fu nominato relatore del progetto della Costituzione Europea come prosecuzione dell’iniziativa Spinelli: questo progetto fu un punto di rifermento di fronte ad una nuova realtà politica in cui la costruzione di un nuovo disegno europeo era diventata necessaria più che mai dopo la fine del comunismo e la dissoluzione dell’URSS.

 

Pubblichiamo qui di seguito una sintesi del suo ultimo discorso europeo nel 2011.

 

"Oggi, nelle difficili condizioni dell'economia e della finanza e nella nuova dinamica multipolare serve più Europa. In una crisi così grave le grandi nazioni vengono chiamate a un impegno globale poiché, come dice il Presidente Obama, 'siamo tutti nella stessa barca".

"L'Europa - disse - non è ancora entrata nella stagione di una compiuta maturità politica, poiché manca di un influente Governo multinazionale, di una comune politica della sicurezza, estera e di difesa". L'euro ha però "rappresentato una straordinaria risposta alla predisposizione di un terreno comune nelle politiche monetarie", anche se "non ha impedito che l'Europa vivesse soprattutto la dimensione di grande mercato in cui l'economia, arbitrata dall'autorità monetaria, ha rivelato inevitabili debolezze in un mondo dominato dalle potenze globali della finanza". Come metodo "per contrastare la crisi e attuare politiche di rigore verso il debito sovrano" Colombo indicò "un efficace aggiornamento delle istituzioni europee".

"Siamo a un passaggio difficile della storia del mondo - continuò - L'Europa deve affrontarlo con consapevolezza unitaria, respingendo l'illusione di scorciatoie affidate a sodalizi fra singoli Stati". Perché "dalle difficoltà è impossibile uscire da soli presumendo di capacità eroiche quasi temerarie". Serve quindi "più responsabilità" da parte dei singoli governi, "ma anche più coordinamento nelle politiche di bilancio e sviluppo".

"Mi sento di dire - concluse parlando della situazione del nostro Paese - che, pur nel difficile momento che sta vivendo, l'Italia si sente ancora in Europa. Appare ancora forte la memoria dei principi ispiratori del progetto europeo, principi dettati da Gasperi. Io ho profonda fiducia che l'Italia possa ancora contribuire al superamento dell'attuale crisi e allo sviluppo di quell'Europa che è stata la stella polare della mia vita politica".

 

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