IL MANIFESTO DI VENTOTENE PATRIMONIO EUROPEO

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manifesto di ventotene 2021

Il riconoscimento dell’Unione europea del ruolo culturale del Manifesto di Ventotene conferma innanzitutto la sua centralità nella lotta per la democrazia già durante i tempi bui della seconda guerra mondiale.

L’intuizione di Altiero Spinelli, Ernesto Rossi e Eugenio Colorni che la sconfitta delle dittature sarebbe stata possibile solo superando la divisione del mondo in sovranità assolute e quelle dell’Europa in stati-nazione e confliggenti patrie monoetniche e monoculturali è drammaticamente attuale oggi in un continente dilaniato ancora una volta dai sovranismi.

Il Manifesto del 1941 è patrimonio culturale europeo anche perché è stato fatto vivere dagli eredi di Altiero Spinelli nel corso degli anni nell’azione per la Federazione europea attraverso un metodo democratico costituente che colloca al centro il Parlamento europeo e che dovrà rivendicare questo ruolo quando sarà eletto nel 2024 per riaprire il cammino verso gli Stati Uniti d’Europa superando l’ostacolo del negoziato intergovernativo e del confronto fra apparenti interessi nazionali che hanno finora prevalso in tutte le tappe della costruzione europea come appare dal carattere confederale del Trattato di Lisbona figlio del metodo della convenzione e degli accordi diplomatici.

Il Manifesto è infine patrimonio culturale europeo perché è stato arricchito dalle migliaia di ragazzi e ragazze che hanno partecipato dal 1982 al seminario di Ventotene con il contributo delle amministrazioni comunali sull’isola e della Regione Lazio.

Il Movimento Europeo in Italia cofondatore dell’Istituto di Studi federalisti Altiero Spinelli.