Il 9 e 11 aprile si sono svolte rispettivamente altre due iniziative celebrative dei 30 anni dal cosiddetto “Progetto Spinelli”, la prima a Roma presso l’Aula Magna dell’Università di Roma Tre la seconda presso l'Aula Magna Storica dell'Istituto Superiore Sant'Anna di Pisa. Di entrambi pubblichiamo due brevi resoconti.
9 aprile, ROMA – UNIVERSITA’ ROMA TRE – Aula Magna
Se la democrazia senza la politica è un ossimoro, come rispondere alla domanda “Chi governa oggi, davvero, l’Europa?”. Hanno reagito a questo non semplice quesito Luigi Moccia (Presidente Centro di eccellenza Altiero Spinelli), Pier Virgilio Dastoli (Presidente CIME), Antonio Padoa Schioppa (Università di Milano), Jacques Ziller (Università di Pavia), Fabio Masini (Università Roma Tre).
L’occasione è stata l’anniversario dell’approvazione da parte del Parlamento europeo del cosiddetto “Progetto Spinelli”, ovvero del progetto del primo Trattato sull’Unione. Infatti, è proprio da lì, sottolineando l’attualità ancora oggi di quel visionario progetto, che sono partiti i relatori per analizzare la situazione democratica attuale in Europa. Il 70% delle idee racchiuse nel 1984 da Spinelli in quel progetto sono tuttora rinvenibili nei Trattati dell’Unione, ma la democrazia è un risultato che una volta acquisito va alimentato giorno dopo giorno per non perderne l’efficacia e per far sì che non si trasformi in un mero contenitore di idee. Oggi l’Unione non può ignorare il deficit democratico che sta crescendo al suo interno, ma è proprio da questa constatazione che devono partire le risposte per il rilancio dell’attività democratica.
I Trattati dell’Unione attualmente in vigore racchiudono già al loro interno degli strumenti importanti per portare avanti delle scelte politiche forti e mirate (ndr. cooperazioni rafforzate, la difesa comune), ma questo potrebbe non bastare, per questo è importante che nell’immaginare il futuro dell’Unione ed eventuali modifiche dei Trattati si tenga fortemente in considerazione la società civile.
È da quest’ultima che oggi stanno partendo importanti azioni, come ad esempio l’ICE Iniziativa cittadini europei – che ha visto il CIME tra i suoi promotori, in particolare nella campagna “New Deal For Europe”.
Dunque, il diffuso euroscetticismo, che sempre più viene paventato dalla stampa nazionale e internazionale, non deve essere visto esclusivamente come una minaccia, raccontano i relatori, ma come un punto di svolta per ripartire. Ripartire, oggi, significa spiegare ai cittadini come funzionano le istituzioni che essi stessi andranno a votare (ndr. Parlamento europeo), ma anche prendere coscienza del fatto che il futuro dell’Unione è nelle mani dei suoi cittadini.
Per questo tra il pubblico si è cercato di coinvolgere non solo studenti universitari, addetti ai lavori, curiosi, ma anche rappresentanti dei maggiori licei romani. Solo sensibilizzando loro, “il futuro dell’Unione”, possiamo garantire che gli ideali dei padri fondatori dell’UE non vadano persi. Lo stesso ideale federalista spinelliano va considerato oggi come un metodo, un approccio, per rendere possibile l’attuazione concreta delle diverse ideologie: socialista, democratica, liberale, che il pensiero occidentale ha visto nascere nel secolo scorso, proprio nel territorio europeo. È da questo approccio e da questa nuovo scenario che bisognerà mettersi in moto per affrontare le nuove sfide che l’Europa ci presenta.
(Resoconto di Olimpia Ferretta)
11 aprile, PISA – SCUOLA SANT’ ANNA – Aula Magna storica
Si è svolto l’11 aprile mattina alla Scuola Sant'Anna il convegno "Quale futuro per l'Europa? Riflessioni a 30 anni dal Progetto Spinelli", promosso dall'Istituto Dirpolis della Scuola insieme al MFE, al CIME, allo Europe Direct della Provincia di Pisa, ed a “Università per l'Europa - Verso l'Unione Politica”, Esso rientrava nel quadro delle celebrazioni del trentennale del progetto Spinelli e del progetto YCan della Provincia.
Dopo il saluto del Rettore della Scuola Sant'Anna, Pier Domenico Perata, e della dott.ssa Donadel della Provincia di Pisa, è seguita una mia introduzione sull'attualità del disegno di Spinelli e in particolare dell'idea della riforma e ratifica dei Trattati a maggioranza contenuta nel Progetto Spinelli.
Sono seguite le relazioni di Giuliano Amato e Pier Virgilio Dastoli.
Amato ha messo in evidenza la crisi della solidarietà europea e la necessità di rilanciarla mediante una visione forte dell'Europa come quella di Spinelli per sconfiggere le pulsioni alla chiusura che si stanno manifestando. Dastoli ha messo in evidenza gli aspetti del Progetto Spinelli ancora attuali e le riforme istituzionali necessarie a far evolvere l'UE in senso federale.
Sono seguiti numerosi interventi del pubblico presente nell'Aula Magna Storica della Scuola Sant'Anna che hanno toccato numeri aspetti sulla crisi attuale, le prospettive del processo, le elezioni europee, il ruolo dell'Italia, della Francia e della Germania su cui si è svolto un articolato dibattito.
La registrazione del convegno sarà presto disponibile sul sito del MFE Toscana
(Resoconto a cura di Roberto Castaldi)