Newsletter 20 Novembre/2023 - L'EDITORIALE

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Non bisogna abbassare la guardia nella lotta al cambiamento climatico (I)

Nel prossimo mese di gennaio e in vista dell’inizio della campagna per le elezioni europee dal 6 al 9 giugno 2024, il Movimento europeo organizzerà un dibattito pubblico sulla lotta al cambiamento climatico.

In previsione di quest’impegno collettivo vale la pena di riassumere per le nostre lettrici ed i nostri lettori lo stato del programma legislativo di cui si è dotata l’Unione europea.

  1. ll Green Deal europeo (GDE) è stato adottato, su proposta del Parlamento europeo, con una Comunicazione della Commissione europea: Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle regioni (Green Deal europeo 11.12.2019 COM (2019) 640 final).
  2. Si trattava di un documento di 116 punti che impegnava i Paesi dell’Unione a mettere in moto «interventi ambiziosi per far fronte al cambiamento climatico e alle sfide ambientali, allo scopo di limitare il riscaldamento globale a 1,5º C ed evitare una perdita massiccia di biodiversità».
  3. I vari obiettivi erano poi elencati in una tabella allegata alla Comunicazione, con scadenze temporali per la loro attuazione (LINK),
  4. Le proposte legislative della Commissione europea sono state suddivise nei seguenti settori:

      5. Dopo quasi quattro anni la maggioranza delle proposte della Commissione sono state adottate dal Consiglio e dal Parlamento europeo ponendo l’Unione europea all’avanguardia rispetto al corrispondente Green New Deal statunitense. Nel 2023, il Parlamento europeo e il Consiglio hanno approvato i seguenti documenti:

Come sappiamo e come appare ampiamente nei media e sulla stampa il dibattito nel Parlamento europeo e fra i governi che coinvolge le opinioni pubbliche e le lobbies – che agiscono spesso trasgredendo le norme della trasparenza e della correttezza – si è concentrato su tre dossier economicamente sensibili sui cosiddetti « imballaggi » e cioè sulla capacità dell’Unione di lottare contro la riduzione drastica dei rifiuti e l’eliminazione delle plastiche passando dal loro riciclo al riuso, sulla riduzione delle emissioni gassose nella mobilità su strada (le cosiddette « auto elettriche »), sul risparmio energetico nel settore immobiliare e nello sviluppo della biodiversità nel settore agroalimentare.

Se si rileggono attentamente i dati diffusi dal Parlamento europeo e dalla Commissione europea all’inizio della legislatura appare chiaro come la riduzione o il drastico ridimensionamento degli obiettivi fissati in questi quattro settori rischia di mettere in discussione gli impegni assunti dall’Unione europea per una lotta efficace al cambiamento climatico.

Roma, 20 novembre 2023

coccodrillo