Sono stato segretario generale del Movimento europeo internazionale con Valéry Giscard d’Estaing presidente dal 1995 al 1998 quando, alla scadenza del suo mandato e su sua proposta, fu eletto presidente Mario Soares.
Con Giscard d’Estaing ho condiviso l’idea di dotare l’Unione europea di una Costituzione “secondo un modello federale” sulla base di un metodo e di una formula che tentò inutilmente di far approvare dalla Convenzione sull’avvenire dell’Europa di cui fu instancabile presidente dal 2002 al 2003.
Con Giscard d’Estaing avevo condiviso l’idea federale di dotare l’Unione di una lista ampia ma rigida di competenze come avviene nella Legge fondamentale tedesca e come Spinelli avrebbe voluto inserire nel progetto di Trattato che istituisce l’Unione europea approvato dal Parlamento europeo nel febbraio 1984.
Per tre anni, dal 1995 al 1998, l’ho incontrato una volta alla settimana nel suo ufficio o nel suo domicilio di Parigi per esaminare il lavoro del Movimento Europeo Internazionale.
Quando fu eletto presidente del Gruppo liberale nel Parlamento europeo mi propose di diventare suo Capo di Gabinetto scegliendo così un funzionario indipendente ma federalista. Non se ne fece nulla anche perché Giscard d’Estaing aveva già avviato un suo personale negoziato per aderire al Gruppo del Partito Popolare Europeo.
Vale la pena di ricordare che, da presidente della Repubblica francese, propose e ottenne di istituzionalizzare il Consiglio europeo pur mantenendolo fuori dal Trattato, di creare il Sistema monetario europeo come embrione della futura Unione monetaria e di dare finalmente attuazione all’articolo dei trattati di Roma che prevedeva l’elezione a suffragio universale e diretto del Parlamento europeo con una decisione a cui contribuirono il governo italiano presieduto da Aldo Moro e il sostegno dell’europeismo organizzato.
Fu sua infine l’idea di promuovere un incontro annuale dei paesi più industrializzati del mondo che prese la forma del G5, poi del G6, ancora del G7 e infine del G8 con la Russia ma tornato nella attuale dimensione del G7 dopo la decisione di applicare alla Russia le sanzioni per la sua politica militare espansiva.
Convinto sostenitore della necessità di una governance europea e internazionale per affrontare e dare risposte efficaci a sfide transnazionali è morto vittima di una terribile pandemia a cui la comunità internazionale e l’Unione europea non sono state ancora in grado di dare una risposta comune efficace.
R.I.P.
Pier Virgilio Dastoli
PRESIDENTE