Roma. Il 19 ottobre si è svolto presso la Sala conferenze del Consiglio Italiano del Movimento Europeo, in Piazza della Libertà 13, l’incontro “Le azioni possibili del Gruppo Spinelli”, organizzato dal Movimento Federalista Europeo Laziale e locale e dalla sezione italiana della Sinistra Europea, con il supporto del CIME. Il convegno è stato moderato dal giornalista Paolo Soldini ed ha visto come protagonisti Pier Virgilio Dastoli (Presidente del MFE Lazio) e l’On. Sandro Gozi (Vice Presidente del CIME).
Scopo dell’incontro è stato la condivisione delle possibili linee di azione del neonato Gruppo Spinelli (fondato il 15 settembre scorso), il network europeo di cui fanno parte numerosi federalisti e una serie di autorevoli personalità europee della politica, dell’economia e della cultura (tra gli italiani, Monti e Padoa-Schioppa)ed al quale hanno aderito anche esponenti di primo piano del Movimento Europeo internazionale quali il Segretario generale Diogo Pinto ed il Presidente ed MEP, Pat Cox.
L’introduzione è spettata a Pier Virgilio Dastoli, il quale ha evidenziato sia gli elementi positivi che quelli critici (emersi sulla stampa in questo primo mese di vita del Gruppo Spinelli) che tuttavia ribadiscono la necessità di un rilancio dell’Europa federale.
Forte del fatto di essere stato tra gli allievi prediletti di “colui che ha tentato di diventare saggio”, Dastoli ha invitato i promotori del gruppo a fare le proprie mosse ripartendo proprio dall’esperienza di Spinelli ed ha suggerito come momento favorevole ad una spinta integratrice dell’Europa, le future battaglie sul bilancio europeo. Il consiglio è dunque di sfruttare strategicamente tutte le occasioni che il nuovo Trattato (ed in particolare le possibili future modifiche di esso) offrono ai cittadini europei realmente interessati ai destini della nostra Patria comune. Il Gruppo Spinelli andrà giudicato sui fatti.
D’accordo l’On. Sandro Gozi, che ha aderito al gruppo con l’intento di rilanciare l’Europa politica, ed ha prospettato la possibilità di utilizzare lo strumento dell’iniziativa popolare. L’Onorevole ha evidenziato la necessità di legare l’azione nei Parlamenti nazionali ed europeo con un’azione dal basso, mobilitando le associazioni e la società civile, rivolgendosi ai giovani e creando almeno un momento di mobilitazione all’anno (nello stile della mobilitazione di Nizza). E’ sua intenzione guardare al 2014 come a delle Elezioni costituenti e quindi riaprire la questione della modifica dei Trattati. E’ stata poi prospettata la possibilità di una presentazione ufficiale del Gruppo Spinelli a Roma, nel prossimo Dicembre.
Il moderatore, riferendosi allo Spinelli “storico”, alla sua esperienza e al suo metodo ha poi chiesto “conforto” agli intervenienti sulla problematica emersa di un possibile “schiacciamento” delle istanze federaliste ed europeiste solo su una parte politica (“i partiti e gli schieramenti contano…”).
Dastoli ha ribadito che “la coerenza si vede dai fatti”. Non ci sono santuari federalisti. L’iniziativa dell’Intergruppo nacque nel Parlamento. Importante è anche la mobilitazione dell’opinione pubblica. Spinelli era lontano da approccio ideologico, ma il federalismo non è “polveroso”, tutt’altro: prevede la costruzione dell’Europa basata su certi principi. C’è da aggiornare il modo con cui si costruisce l’Ue, essendo fallito il metodo intergovernativo e non quello federalista, visto che quest’ultimo non è mai stato messo alla prova! Il gruppo Spinelli deve accettare questa battaglia. Se il Consiglio europeo accettasse la proposta di Merkel e Sarkozi di modificare il Trattato, il Gruppo Spinelli dovrebbe premere per modificare il Trattato in Parlamento. Il “metodo Convenzione” non può andar bene per una Costituzione federale. C’è bisogno di rivitalizzare l’Intergruppo federalista nel Pe e di trovare una sinergia ricostituente.
Dal canto suo, l’On Gozi risponde all’accusa che nel gruppo non vi siano importanti personalità socialiste: non si può imputare ciò al Gruppo Spinelli, ed anzi egli si spera che esso spinga i socialisti a riprendere l’impegno sull’integrazione europea. Riguardo alle Elezioni europee del 2014, la quota di lista transnazionale è una possibile battaglia del gruppo, che farà sentire la sua voce anche mediante lo strumento del Consiglio europeo “ombra”, prima dei summit europei.
I relatori hanno poi lasciato spazio agli astanti per numerosi interventi e proposte riguardanti le possibilità d’azione del gruppo mediante una presenza nel Pe costante che porti ad interrompere la deriva piccolo nazionalista ed a guardare al reale interesse comune, oltre che a possibili proposte di iniziativa popolare e future battaglie sul bilancio europeo e sulla modifica dei Trattati.