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Il triplo “fiasco” di Granada

Nelle intenzioni dei molti personaggi che avevano programmato il loro viaggio a Granada per partecipare o animare i numerosi incontri europei il “momento” dell’Andalusia avrebbe dovuto essere ricordato nelle cronache – se non nella Storia – delle vicende europee come altri vertici che hanno segnato in passato dei passaggi epocali nel processo di integrazione europea.

Così non è stato perché il “momento” dell’Andalusia nel Palazzo dei Congressi piuttosto che nella grandiosità araba della Alhambra è stato caratterizzato da un triplo “fiasco” che le conferenze stampa finali dei leader non hanno potuto nascondere.

E’ stata innanzitutto un “fiasco” la terza riunione della Comunità Politica Europea, immaginata inizialmente da Emmanuel Macron come succedaneo dell’Unione allargata, che non ha prodotto nessun risultato consistente ad eccezione della tradizionale foto – che difficilmente si potrebbe chiamare di “famiglia” – in cui oltre alla scarsa presenza femminile spicca come sappiamo l’assenza del leader turco Erdogan inutilmente corteggiato dagli europei che egli ha schiaffeggiato prima di annunciare una malattia diplomatica dichiarando “non mi aspetto più nulla dall’Unione europea” e del leader azero Aliyev che molti attendevano per affrontare con lui la crisi del Nagorno-Karabakh dopo le accuse del Parlamento europeo di “pulizia etnica contro i residenti armeni, le minacce e le violenze commesse dalle truppe azere” e la richiesta ai governi dei 27 di “adottare sanzioni mirate contro membri del governo azero”.

Difficile capire dall’esito della terza riunione della CPE quale potrà essere in futuro l’utilità di questi vertici con l’equivoco quasi esistenziale fra i paesi che non intendono prendere in considerazione prospettive diverse dall’adesione all’Unione europea (i Balcani occidentali con l’eccezione probabilmente della Serbia pro-putiniana, Ucraina, Moldova e Georgia) puntando esclusivamente sui negoziati bilaterali con Bruxelles, paesi che non intendono per ora abbandonare la “splendida” solitudine della loro apparente sovranità assoluta come il Regno Unito e i paesi dell’Unione europea fra i  quali il tema dell’allargamento fino a trentasei membri provoca una terribile cacofonia a cui ha contribuito recentemente il rapporto franco-tedesco o meglio germano-francese con l’ipotesi immaginifica di quattro cerchi concentrici.

Proprio il tema dell’allargamento è stato il frutto del secondo “fiasco” perché dall’Andalusia, pronubo l’ineffabile Charles Michel, doveva essere lanciato informalmente il messaggio storico “si parte!” nel senso che i ventisette avrebbero dovuto sottoscrivere l’impegno a prendere (per quei paesi per ora solo candidati come l’Ucraina e la Moldova) o riprendere (per quei paesi i cui negoziati di adesione erano già iniziati) in mano i dossier dell’esame delle riforme interne e delle politiche di aiuto all’ingresso nell’Unione europea.

Vi è stato un nulla di fatto e non è detto che si esca dall’impasse al Consiglio europeo formale di dicembre quando i Capi di Stato e di governo avranno sul tavolo i rapporti della Commissione europea paese per paese sapendo che Ursula von der Leyen e la sua équipe ormai al capolinea non avranno la saggezza e l’immaginazione di una precedente Commissione europea che aveva proposto il metodo della “regata” e non del “big bang” al tempo del grande allargamento all’Europa centrale.

Peccato che Emmanuel Macron non sia arrivato al Palazzo dei Congressi di Granada con il rapporto su un “nuovo metodo per l’allargamento” che Jean-Louis Bourlanges ha presentato alla Assemblea nazionale francese e che dovrebbe essere preso a nostro avviso in seria considerazione dal Parlamento europeo e dai parlamenti nazionali, esclusi l’uno e gli altri in base al Trattato dai negoziati di adesione.

L’ultimo “fiasco”, che ha fatto tornare a Roma – come si dice – Giorgia Meloni con le pive nel sacco poiché si è  dovuta accontentare di una intesa con l’irrilevante primo ministro britannico Rishi Sunak, è quello delle politiche migratorie in cui gli ipotetici accordi raggiunti fra gli ambasciatori sono stati bloccati non solo dai sovranisti di Visegrad ma anche da Olaf Scholz con cui la Presidente del Consiglio italiano aveva sbandierato mentendo un accordo storico ed anche da Emmanuel Macron che non è andato al là dei sorrisi diplomatici di circostanza delle passeggiate romane.

Di politiche migratorie e di una nuova narrazione discuteremo nel brain storming al Consiglio nazionale delle Ricerche il 16 ottobre quando rilanceremo la proposta di una conferenza internazionale che intendiamo proporre durante il semestre belga del Consiglio dell’Unione europea prima della fine di questa legislatura.

Strasburgo, 8 ottobre 2023

coccodrillo

 

 

 

 

 

 

 

 

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La nostra newsletter settimanale Noi e il futuro dell'Europa è stata concepita per contribuire ad una corretta informazione sull’Unione europea e partecipare al dibattito sulla riforma dell’Unione, così come abbiamo fatto durante la Conferenza sul futuro dell’Europa e come continueremo a fare in vista delle elezioni europee dal 6 al 9 giugno 2024.

Il Movimento europeo Italia seguirà con particolare attenzione la politica europea dell'Italia dopo le elezioni del 25 settembre 2022 anche attraverso i suoi social Facebook, Instagram, Twitter e infografiche oltre che sulla newsletter.

Ecco l’indice della nostra newsletter di oggi:

Editoriale, che esprime l’opinione del Movimento europeo su un tema di attualità

- La settimana del Movimento europeo

- Eventi principali, sull’Europa in Italia e Testi in evidenza

Siamo come sempre a vostra disposizione per migliorare il nostro servizio di comunicazione e di informazione e per aggiungere vostri eventi di interesse europeo nella speranza di poter contare su un vostro volontario contributo finanziario.

 

 

 

 

 

 

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Il Movimento europeo Italia seguirà con particolare attenzione la politica europea dell'Italia dopo le elezioni del 25 settembre 2022 anche attraverso i suoi social Facebook, Instagram, Twitter e infografiche oltre che sulla newsletter.

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Siamo come sempre a vostra disposizione per migliorare il nostro servizio di comunicazione e di informazione e per aggiungere vostri eventi di interesse europeo nella speranza di poter contare su un vostro volontario contributo finanziario.

 

 


 L'EDITORIALE

Il triplo “fiasco” di Granada

Nelle intenzioni dei molti personaggi che avevano programmato il loro viaggio a Granada per partecipare o animare i numerosi incontri europei il “momento” dell’Andalusia avrebbe dovuto essere ricordato nelle cronache – se non nella Storia – delle vicende europee come altri vertici che hanno segnato in passato dei passaggi epocali nel processo di integrazione europea.

Così non è stato perché il “momento” dell’Andalusia nel Palazzo dei Congressi piuttosto che nella grandiosità araba della Alhambra è stato caratterizzato da un triplo “fiasco” che le conferenze stampa finali dei leader non hanno potuto nascondere.

E’ stata innanzitutto un “fiasco” la terza riunione della Comunità Politica Europea, immaginata inizialmente da Emmanuel Macron come succedaneo dell’Unione allargata, che non ha prodotto nessun risultato consistente ad eccezione della tradizionale foto – che difficilmente si potrebbe chiamare di “famiglia” – in cui oltre alla scarsa presenza femminile spicca come sappiamo l’assenza del leader turco Erdogan inutilmente corteggiato dagli europei che egli ha schiaffeggiato prima di annunciare una malattia diplomatica dichiarando “non mi aspetto più nulla dall’Unione europea” e del leader azero Aliyev che molti attendevano per affrontare con lui la crisi del Nagorno-Karabakh dopo le accuse del Parlamento europeo di “pulizia etnica contro i residenti armeni, le minacce e le violenze commesse dalle truppe azere” e la richiesta ai governi dei 27 di “adottare sanzioni mirate contro membri del governo azero”.

Difficile capire dall’esito della terza riunione della CPE quale potrà essere in futuro l’utilità di questi vertici con l’equivoco quasi esistenziale fra i paesi che non intendono prendere in considerazione prospettive diverse dall’adesione all’Unione europea (i Balcani occidentali con l’eccezione probabilmente della Serbia pro-putiniana, Ucraina, Moldova e Georgia) puntando esclusivamente sui negoziati bilaterali con Bruxelles, paesi che non intendono per ora abbandonare la “splendida” solitudine della loro apparente sovranità assoluta come il Regno Unito e i paesi dell’Unione europea fra i  quali il tema dell’allargamento fino a trentasei membri provoca una terribile cacofonia a cui ha contribuito recentemente il rapporto franco-tedesco o meglio germano-francese con l’ipotesi immaginifica di quattro cerchi concentrici.

Proprio il tema dell’allargamento è stato il frutto del secondo “fiasco” perché dall’Andalusia, pronubo l’ineffabile Charles Michel, doveva essere lanciato informalmente il messaggio storico “si parte!” nel senso che i ventisette avrebbero dovuto sottoscrivere l’impegno a prendere (per quei paesi per ora solo candidati come l’Ucraina e la Moldova) o riprendere (per quei paesi i cui negoziati di adesione erano già iniziati) in mano i dossier dell’esame delle riforme interne e delle politiche di aiuto all’ingresso nell’Unione europea.

Vi è stato un nulla di fatto e non è detto che si esca dall’impasse al Consiglio europeo formale di dicembre quando i Capi di Stato e di governo avranno sul tavolo i rapporti della Commissione europea paese per paese sapendo che Ursula von der Leyen e la sua équipe ormai al capolinea non avranno la saggezza e l’immaginazione di una precedente Commissione europea che aveva proposto il metodo della “regata” e non del “big bang” al tempo del grande allargamento all’Europa centrale.

Peccato che Emmanuel Macron non sia arrivato al Palazzo dei Congressi di Granada con il rapporto su un “nuovo metodo per l’allargamento” che Jean-Louis Bourlanges ha presentato alla Assemblea nazionale francese e che dovrebbe essere preso a nostro avviso in seria considerazione dal Parlamento europeo e dai parlamenti nazionali, esclusi l’uno e gli altri in base al Trattato dai negoziati di adesione.

L’ultimo “fiasco”, che ha fatto tornare a Roma – come si dice – Giorgia Meloni con le pive nel sacco poiché si è  dovuta accontentare di una intesa con l’irrilevante primo ministro britannico Rishi Sunak, è quello delle politiche migratorie in cui gli ipotetici accordi raggiunti fra gli ambasciatori sono stati bloccati non solo dai sovranisti di Visegrad ma anche da Olaf Scholz con cui la Presidente del Consiglio italiano aveva sbandierato mentendo un accordo storico ed anche da Emmanuel Macron che non è andato al là dei sorrisi diplomatici di circostanza delle passeggiate romane.

Di politiche migratorie e di una nuova narrazione discuteremo nel brain storming al Consiglio nazionale delle Ricerche il 16 ottobre quando rilanceremo la proposta di una conferenza internazionale che intendiamo proporre durante il semestre belga del Consiglio dell’Unione europea prima della fine di questa legislatura.

Strasburgo, 8 ottobre 2023

coccodrillo

 

 

 

 

 


LA SETTIMANA DEL MOVIMENTO EUROPEO

6-13 ottobre

  • Arma di Taggia (IM), “Training for RescEUrs” (Movimento europeo Italia)

 

9 ottobre

  • Roma, Convegno L’ITALIA E L’EUROPA DI FRONTE AI PROBLEMI DEL MEDITERRANEO. Dal sistema bipolare della guerra fredda al disordine internazionale del post-guerra fredda (Fondazione Socialismo e Mondoperaio)

 

13 ottobre

  • Roma, STATI GENERALI DEL LIBERALISMO 2023 (Fondazione Critica Liberale)

 

 

  


IN EVIDENZA

VI SEGNALIAMO

  • 6-13 ottobre, Arma di Taggia (IM). Il Movimento Europeo in Italia, insieme ad altre tre organizzazioni giovanili, Europiamo ETS, Giovani delle ACLI e Gioventù Federalista Europea, sta portando avanti un progetto Erasmus Plus di partecipazione giovanile intitolato "RescEU2.0 - Road to European elections 2024", in collaborazione con l'Agenzia Italiana per la Gioventù, su finanziamento della Commissione europea. Nell’ambito di questo progetto, si terrà l’incontro “Training for RescEUrs”, un evento di formazione e partecipazione giovanile in cui 24 cittadini under 30 si prepareranno a diventare "ambasciatori" delle prossime elezioni europee del 2024 acquisendo le competenze necessarie a promuovere la partecipazione dei giovani a questo importante appuntamento elettorale, in Italia e in Europa. Ciò avverrà attraverso l'applicazione di una metodologia di educazione non formale che sfrutterà la dimensione ludica (in particolare quella dell'escape room) per raggiungere gli obiettivi formativi e di team building attraverso un percorso condiviso, orizzontale e coinvolgente. PROGRAMMA.
  • 9 ottobre, Roma. Convegno L’ITALIA E L’EUROPA DI FRONTE AI PROBLEMI DEL MEDITERRANEO. Dal sistema bipolare della guerra fredda al disordine internazionale del post-guerra fredda. Promosso da Fondazione Socialismo e dalla rivista storica dei socialisti italiani Mondoperaio, con il contributo del prof. Antonio Varsori. Per accrediti scrivere a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. entro giovedì 4 ottobre. MAGGIORI INFORMAZIONI E PROGRAMMA.
  • 13 ottobre, ore 16:00, Roma. Presso il Roma Meeting Center avrà luogo l’incontro promosso da Fondazione Critica liberale “STATI GENERALI DEL LIBERALISMO 2023”. Quarta edizione del “Premio Critica liberale sulla Libertà”. Il premio sulla Libertà di quest’anno è assegnato al MOVIMENTO DELLE DONNE IRANIANE “DONNA, VITA, LIBERTÀ”. PROGRAMMA.
  • SAVE THE DATE !  16 ottobre, ore 10:00-14:00/15:00-18:30, Roma. Il Movimento europeo in Italia è impegnato da tempo sui temi delle politiche migratorie nel quadro dello spazio europeo di libertà, giustizia e sicurezza con particolare riferimento alle questioni dell’accoglienza, dell’ospitalità e dell’integrazione delle persone provenienti da paesi terzi nell’Unione europea. Abbiamo così deciso di promuovere per la metà di ottobre un brainstorming di riflessione sui problemi delle politiche migratorie, problemi che si sono ulteriormente aggravati in queste ultime settimane e di fronte ai quali non appaiono soluzioni adeguate al rispetto della dignità umana e dei diritti fondamentali né da parte delle Istituzioni europee né da parte dei governi nazionali. L’incontro si svolgerà a Roma lunedì 16 ottobre, diviso in quattro sessioni, dalle 10:00 alle 14:00 e dalle 15:00 alle 18:30, con collegamento a distanza. Per ulteriori informazioni e iscrizioni: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
  • SAVE THE DATE !  18 ottobre, ore 15:30-18:30. XV riunione della Piattaforma Italiana per la Conferenza sul futuro dell’Europa. La riunione sarà introdotta nella prima parte, dalle 15:30 alle 16:30, dall'eurodeputato Guy Verhofstadt che presenterà il Rapporto sulla revisione del Trattato di Lisbona. Seguiranno poi le relazioni del Prof. Olivier Costa e della Prof.ssa Funda Tekin dell'Institut für Europäische Politik (IEP) per presentare il rapporto del gruppo di lavoro franco-tedesco sulla riforma istituzionale dell'Unione Europea e infine il Prof. Marco Buti (EUI) che presenterà il Manifesto dell'Europa. Dopo queste introduzioni, saranno discussi eventuali emendamenti della Piattaforma da sottoporre al Parlamento europeo. La prima parte dell’incontro si terrà in lingua inglese, senza traduzione simultanea in italiano. La "Piattaforma" è stata creata dal Movimento europeo nel settembre del 2019, dopo la proposta del Presidente della Repubblica francese Emmanuel Macron nella sua lettera ai cittadini europei del 4 marzo 2019 e sostenuta dalla Presidente Ursula von der Leyen. L’incontro si terrà online. Per iscrizioni, inviare un’email all’indirizzo: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

 

ARTICOLI E TESTI DELLA SETTIMANA

  • ATTIVITÀ DELLA CAMERA DEI DEPUTATI IN MATERIA DI UNIONE EUROPEA (SETTIMANA 9-15 OTTOBRE 2023). Ufficio Rapporti con l’Unione europea Camera dei Deputati
  • INTERVENTI DELLA CAMERA DEI DEPUTATI NELLA FORMAZIONE DELLE POLITICHE UE (13.10.2022-30.09.2023)

 

 

 

 

 

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VI SEGNALIAMO

  • 5-8 ottobre, Strasburgo. Il Movimento europeo Francia (Mouvement Européen-France) organizza a Strasburgo dal 5 all'8 ottobre 2023 la sua Università d'autunno. A meno di un anno dalle prossime elezioni europee, questa nuova edizione sarà l'occasione per riunire tutti gli attori della società civile europea per prepararsi insieme al grande evento democratico del 2024. Un programma ricco di tavole rotonde, workshop e corsi di formazione per uno scambio di opinioni tra attori politici (ministri, deputati) sui principali temi che caratterizzeranno la campagna. PROGRAMMA.
  • 6-13 ottobre, Arma di Taggia (IM). Il Movimento Europeo in Italia, insieme ad altre tre organizzazioni giovanili, Europiamo ETS, Giovani delle ACLI e Gioventù Federalista Europea, sta portando avanti un progetto Erasmus Plus di partecipazione giovanile intitolato "RescEU2.0 - Road to European elections 2024", in collaborazione con l'Agenzia Italiana per la Gioventù, su finanziamento della Commissione europea. Nell’ambito di questo progetto, si terrà l’incontro “Training for RescEUrs”, un evento di formazione e partecipazione giovanile in cui 24 cittadini under 30 si prepareranno a diventare "ambasciatori" delle prossime elezioni europee del 2024 acquisendo le competenze necessarie a promuovere la partecipazione dei giovani a questo importante appuntamento elettorale, in Italia e in Europa. Ciò avverrà attraverso l'applicazione di una metodologia di educazione non formale che sfrutterà la dimensione ludica (in particolare quella dell'escape room) per raggiungere gli obiettivi formativi e di team building attraverso un percorso condiviso, orizzontale e coinvolgente. PROGRAMMA.
  • 9 ottobre, Roma. Convegno L’ITALIA E L’EUROPA DI FRONTE AI PROBLEMI DEL MEDITERRANEO. Dal sistema bipolare della guerra fredda al disordine internazionale del post-guerra fredda. Promosso da Fondazione Socialismo e dalla rivista storica dei socialisti italiani Mondoperaio, con il contributo del prof. Antonio Varsori. Per accrediti scrivere a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. entro giovedì 4 ottobre. MAGGIORI INFORMAZIONI E PROGRAMMA.
  • SAVE THE DATE !  16 ottobre, ore 10:00-13:00/15:00-18:30, Roma. Il Movimento europeo in Italia è impegnato da tempo sui temi delle politiche migratorie nel quadro dello spazio europeo di libertà, giustizia e sicurezza con particolare riferimento alle questioni dell’accoglienza, dell’ospitalità e dell’integrazione delle persone provenienti da paesi terzi nell’Unione europea. Abbiamo così deciso di promuovere per la metà di ottobre un brainstorming di riflessione sui problemi delle politiche migratorie, problemi che si sono ulteriormente aggravati in queste ultime settimane e di fronte ai quali non appaiono soluzioni adeguate al rispetto della dignità umana e dei diritti fondamentali né da parte delle Istituzioni europee né da parte dei governi nazionali. L’incontro si svolgerà a Roma lunedì 16 ottobre, diviso in quattro sessioni, dalle 10:00 alle 13:00 e dalle 15:00 alle 18:30. L’incontro si terrà in presenza con possibilità di collegamento a distanza, ma in via eccezionale. Per ulteriori informazioni e iscrizioni: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

 

ARTICOLI E TESTI DELLA SETTIMANA

 

 

 

 

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5-8 ottobre

  • Strasburgo, Université d’automne 2023 (Mouvement Européen-France)

 

6-13 ottobre

  • Arma di Taggia (IM), “Training for RescEUrs” (Movimento europeo Italia)

 

9 ottobre

  • Roma, Convegno L’ITALIA E L’EUROPA DI FRONTE AI PROBLEMI DEL MEDITERRANEO. Dal sistema bipolare della guerra fredda al disordine internazionale del post-guerra fredda (Fondazione Socialismo e Mondoperaio)

 

 

  

 

 

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